Salento - Vite d'artista
Si è aperta a Galatina la prima sessione di riprese del cortometraggio “Vite d'artista - Trasfigurazioni”, per la regia e sceneggiatura di Raffaele Gemma, che rappresenta per lui un debutto nel settore cinematografico. Il motivo ispiratore sembra rimanga l’arte contemporanea
Si è aperta a Galatina la prima sessione di riprese del cortometraggio “Vite d'artista - Trasfigurazioni”, per la regia e sceneggiatura di Raffaele Gemma, che rappresenta per lui un debutto nel settore cinematografico. Il motivo ispiratore sembra rimanga l’arte contemporanea
03/12/2024
Salento - Si è aperta a Galatina la prima sessione di riprese del cortometraggio “Vite d'artista - Trasfigurazioni”, per la regia e sceneggiatura di Raffaele Gemma, che rappresenta per lui un debutto nel settore cinematografico. Il motivo ispiratore sembra rimanga l’arte contemporanea, area d’interesse precipua dell’associazione culturale “Progetto-Artec Territorio, Evoluzione, Cultura” ch’egli guida da oltre un decennio e che produce il film, in ragione dell’assegnazione del bando Puglia Capitale Sociale 3.0 della Regione Puglia Assessorato per il Welfare. Il progetto generale è come noto Syncronicart-6, la sesta edizione della biennale d’arte contemporanea, a cura dello stesso Gemma, che è ancora praticamente in fieri Galatina, anche se giunto alle fasi conclusive. Si tratta di un film autobiografico dove il protagonista principale Renato Grilli (anche lui salentino d’adozione, abruzzese d’origine) interpreta l’autore nel ruolo di critico, durante quelli che vengono definiti “Studio-visit” a degli artisti incontrati durante il suo percorso che lo hanno interessato in maniera particolare suscitando in lui in alcuni casi dei “flashback” di memoria o di immaginazione. Queste rivisitazioni fantastiche del reale appaiono ricorrenti nel film e, dal momento che gli artisti interpretano se stessi, appaiono particolarmente efficaci anche quando riguardano circostanze temporali più o meno lontane, così che il passato sembra ri-proiettarsi nel presente, confondendosi con esso. Come spiega il regista Gemma: “Ogni attore interpreta se stesso, come nel caso di Giovanni Carpignano, Uccio Biondi, Corrima (Corrado Marra), Stefano Garrisi, Antonio Giaccari, Andrea De Simeis, Mario Tarantino, tutti ad eccezione di Antonio Pellegrino, che interpreta un ruolo fugace di un impiegato particolarmente frettoloso e distratto, ma nella vita fa tutt’altro essendo un medico e di Renato Grilli, che come detto interpreta il sottoscritto. Nell’intermezzo anche Gianluca Virgilio, scrittore di fama, interpreterà se stesso nel suo ruolo di professore di liceo nella sua vita reale. C’è infatti la collaborazione anche del liceo scientifico e linguistico “Antonio Vallone” di Galatina, per una scena che coinvolgerà i suoi alunni. Questo fatto di interpretare se stessi vale anche per gli altri performance-artist che compariranno nei clip-film di repertorio da inserire in fase di montaggio: riguardano azioni artistiche realizzate in un passato più o meno recente, cui ho assistito personalmente e che hanno lasciato il segno dentro di me, come nel caso di Donatello Pisanello, Fabrizio Manco, Fernando Martinelli, che con Renato Grilli e Corrima sono espressioni artistiche di tutto rispetto del nostro territorio, gravitanti nell’orbita di Art Lab, dove si sono resi interpreti della performance “Sciamani”, ripresa da Alberto Filieri, che sarà inserita nel cortometraggio. Proprio con la composizione omonima realizzata in quell’occasione Donatello Pisanello sarà peraltro autore dell’intera colonna sonora del mio cortometraggio. Anche Stefano Rizzelli, noto come autore di testi per la RAI, giornalista, scrittore, regista, ma prima ancora antropologo culturale, comparirà ad esempio nel cortometraggio con un breve video realizzato dal sottoscritto in occasione di “Terra Promessa”, la performance-installazione eseguita assieme a Sally Blu a Galatina a fine agosto nel padiglione fieristico nell’ambito del “Festival dell’aria consapevole”, altamente suggestiva e intrisa di significati profondi su tematiche attuali, come il conflitto arabo-israeliano. Grazie all’espediente dei “flashback” i riferimenti di tipo “amarcord” di felliniana memoria riemergeranno di tanto in tanto, ma soprattutto nell’intermezzo in chiave autobiografica e nella parte finale grazie ad un gioco di fotografie che coinvolgerà il protagonista principale, Grilli, facendo riaffiorare i ricordi di quel suo ruolo di sosia di Kafka nel film di Federico Fellini “Ginger e Fred” (1986, Italy). Forse anche lui scoprirà alla fine di interpretare se stesso, creando uno sconcerto nell’interprete e nello spettatore. Vi sono poi aspetti più prettamente intimistici e anche qualche riferimento in chiave mistica, che riguardano il ruolo del rapporto tra sacro e profano all’interno della sfera spirituale personale. Risultano al riguardo fondamentali nel fil rouge tematico alcune elaborazioni fantastiche o mnestiche della mia sfera immaginaria, rese come accennato attraverso l’esperienza del “flashback”, che non hanno solo il ruolo di accattivare lo spettatore, ma di dare una dimensione onirica all’atmosfera creata. I messaggi di tipo socio-antropologico, invece, vengono suggeriti in maniera alquanto ironica, come ad esempio l’interferenza a volte disturbante per non dire ossessiva dell’uso del i-phone ed il ruolo della tecnologia web nella vita lavorativa di ognuno di noi, che alle volte complica invece che semplificare il lavoro. Si cerca di far emergere il contrasto tra vita frenetica e stress lavorativo con la calma della riflessione cui l’arte induce sia nella fase creativa che nella fase di contemplazione. Nel corto più che la produzione artistica passata in rassegna in maniera didascalica emerge la figura dell’artista-uomo che si muove con le sue opere d’arte sullo sfondo, asservite in questo caso alla trama del film. Quello dei film che vedono l’arte contemporanea come territorio d’indagine è sicuramente oggi molto in voga, ed in questo panorama “Vite d’artista-Trasfigurazioni” tende a differenziarsi in primis per il fatto di non essere monografico, quanto meno documentaristico. Quello a cui aspira piuttosto è la creazione di una sospensione tra realtà e sogno, grazie alla presentazione singolare di una molteplicità di espressioni artistiche tutte altamente originali”. La realizzazione del cortometraggio è tutta salentina dalla produzione generale (Progetto-Artec production) a quella esecutiva (Pulsar Studios Lecce), dalla sceneggiatura e regia (Raffaele Gemma) all’aiuto regia (Silvana Chiriatti), dal direttore della fotografia (Stefano Tramacere), all’assistente operatore (Diego Silvestri), fino agli esperti fonico (Michele Leuci) e del settore luci (Giacomo Detti). “Una troupe molto affiatata, di esperienza e di valore- aggiunge Gemma - che evidentemente sta rivelando entusiasmo per le tante sorprendenti variazioni tematiche della trama”. Le riprese si svolgono a Galatina, Martano, Caprarica, Sternatia, Palagianello e Ceglie Messapica. Il cortometraggio entra in coda al progetto generale “Syncronicart-6” che si è visto assegnare il bando “Puglia capitale sociale” promosso dalla Regione Puglia Assessorato per il Welfare (Fondo per il finanziamento di progetti e attività di interesse generale nel Terzo Settore – in concerto con il Ministero del lavoro e delle politiche sociali dello Stato). Syncronicart-6 ha il Patrocinio anche del Comune di Galatina e della Provincia di Lecce, nonché del TASC il laboratorio didattico di Unisalento, diretto dal prof. Massimo Guastella, docente di Storia dell’arte contemporanea presso Unisalento, che in questa edizione (in dirittura d’arrivo il catalogo generale) ha ordinato in maniera esclusiva un’intera sezione espositiva. L’uscita del cortometraggio è prevista per fine anno.
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